Ingredienti (per 2 porzioni):
Con la consueta tempestività (ossia appena prima che ghiaccino anche i tronchi degli abeti) ecco una ricetta svedese a base di funghi. Per chi non lo sapesse, la Svezia è un paradiso per gli appassionati micologi, come per i cercatori di funghi della domenica (in realtà per qualsivoglia appassionato di tutte le strambe attività che si possono fare all’interno di boschi o foreste, che coprono un abbondante 70% del territorio nazionale). Da qualche mese, infatti, i mercati di Stoccolma traboccano di kantareller (finferli o gallinacci, non sono riuscito a decidere quale fosse la denominazione italiana più comune quindi ho deciso per: finferli) a prezzi stracciati. Mi è stato detto che l’idea stessa di andare a “cercare” kantareller suona un po’ strana per uno svedese (come quando cercai di farmi indicare una zona fumatori in un albergo a Jakarta): semplicemente si passeggia e si raccolgono. Nonostante siano quindi estremamente comuni, i finferli vengono non solo apprezzati per la loro indubbia versatilità in cucina, ma anche generalmente giudicati i funghi più gustosi, più degli stessi porcini, che pure non mancano nei boschi svedesi.
Un modo per prepararli è la kantarellsoppa. Dopo avere pulito i finferli (esiste una letteratura di dimensioni inimmaginabili al proposito su internet. Io ho solo tagliato la parte inferiore del gambo e li ho passati con uno straccio – non erano moltissimi – e il risultato mi ha soddisfatto), preparate un soffritto in olio e burro con lo scalogno e la fesa d’aglio. Quando sono dorati aggiungete i finferli e lasciate cuocere per quindici minuti. Nel frattempo tritate grossolanamente (almeno, a me piace così) abbondante prezzemolo.
A questo punto l’odore del soffritto e dei funghi vi avrà sicuramente fatto venire fame, per cui tostate qualche fetta di pane e prelevate un po’ dei funghi che stanno cuocendo. A parte, passateli in padella con uno o due cucchiai di panna per qualche minuto. Aggiustate di sale e pepe e date una spolverata di prezzemolo. Servite sul pane tostato. Non sentitevi in colpa: non avete rubato di nascosto dalla vostra cena, ma avete preparato un altro classico svedese: il kantarelltoast.
Continuando con la preparazione della zuppa, aggiungete ai funghi una manciata di farina e la panna e mescolate per un po’. Allungate poi con un paio di mestoli di brodo vegetale e un cucchiaio di aceto di mele, o quello che avete. Tra parentesi, la lettura, nelle ricette, di passi come il cucchiaio di aceto che “mette in risalto il sapore dei funghi” (si può sostituire ad “aceto” e “funghi” quello che si vuole) mi ha sempre lasciato perplesso. Sarà vero, o quei passi lì servono solo per farci credere che colei o colui che gli ha scritti ne sappia molto più di noi? Questa volta mi sono andato ad informare. A quanto pare, i composti chimici che producono il caratteristico sapore dei finferli sono soprattutto liposolubili e, in parte, solubili in alcol: ossia, perchè rilascino sapore, devono essere “sciolti” con grassi e alcol. In altre parole, i finferli non sono particolarmente godibili crudi (al contrario dei porcini) e le cotture migliori sono quelle che prevedono grassi (burro e panna, per esempio?) ed alcol. Per cui l’aggiunta dell’aceto è del tutto giustificata (se siete dei lord inglesi e avete in cucina dello sherry ancora meglio).
Estasiati dal fatto che la chimica possa procurarvi piacere nella vita quotidiana, lasciate andare a fuoco lento fino a quando non avete ottenuto una consistenza che vi soddisfi. A questo punto passate la zuppa con un frullatore a immersione per rendere tutto il più omogeneo possibile. Aggiungete sale e pepe e abbondante prezzemolo. Servite con del pane tostato (da qualche parte, che non riesco più a trovare, si suggeriva di servire con muffin di Västerbottenost. Questo sì che è parlare).
Segnalo ai miei due tre lettori vegetariani (non si tratta di un’iperbole per difetto. Li conosco: ciao C.C., D.T. e E.M.) che è la terza volta che metto la tag “vegetariano” in una ricetta. Molto di più di quanto mi sarei mai aspettato viste le latitudini.
Stiamo arrivando! Preparaci una bella zuppa per venerdì 12 novembre che lì fa freddo Ungherese.
Ciao,
Onofrio e Stefano
ora mi organizzo…torno a Stoccolma martedì, ci sentiamo via skype in settimana!
Oh che bella sorpresa trovare questo blog!
Siamo colleghi, io divulgo ricette a base di renna da Stoccolma.
Vienimi a trovare su http://www.larennaincucina.blogspot.com
/Alessandro
Idea luminosa e molto molto sfiziosa. Gran bel blog e mi piace anche molto leggerti.
Buon pomeriggio
diariodicucina.blogspot.com
Molte grazie! Passero’ a visitare presto! 🙂
sono ancora io riguardo il cuoco frisone di vaesteraas 60 anni addietro:
egli faceva la bechamelle col latte fatto molto prima bollire e poi (coperto)
raffreddare con funghi misti soprattutto porcini e cardamomo e , credo di
ricordare, cannella. poi la usava nel pasticcio strati di lasagne al formaggio e ragout di carne bianca. se ci fosse qulcuno che mi ricorda il possibile
nome di quella trattoria , si mangiava con 8-15 corone di allora nel 1956,
circa 950-1800 lire). forse : pernelle-restaurangen ?